– Se faccio questa cosa, cosa penseranno di me?
– E se poi sbaglio? Cosa diranno?
– Se mostro la mia fragilità non mi vorranno più bene
– Non ho voglia di uscire e andare in quel locale, ma se non lo faccio lui/lei ci rimarrà male e poi magari diranno in giro che sono strano/a
Il tempo che si impiega nel crogiolarsi in giudizi e condizionamenti toglie una quantità di energia enorme, di cui spesso non ce ne rendiamo conto, proprio perché impegnati nel gestire il disagio che provocano.
Pensa a quanta energia si disperde ogni volta che pronunci frasi e opinioni negative su di te o su ciò che fai, magari mettendo in discussione anche scelte che senti essere fortemente giuste per te ma, non essendolo per altri, le rimandi o accantoni, tradendo te stesso.
In realtà, gran parte del giudizio che percepiamo all’esterno, nasce e trova terreno fertile dentro di noi, nella nostra mente: le persone infatti non trascorrono la vita a osservarci e giudicarci e comunque, anche se lo facessero, sarebbe qualcosa che riguarda loro: si tratterebbe infatti di un loro punto di vista.
IL GIUDICE DENTRO DI NOI
Nella voce del giudice interiore (Superego), sono presenti i condizionamenti (consigli, opinioni, giudizi), che abbiamo ricevuto principalmente dai nostri genitori e successivamente da altre figure di autorità e riferimento, quali ad esempio insegnati o educatori, che nel corso del tempo hanno fatto parte della nostra vita sociale e relazionale e che possono continuare a condizionare (tanto positivamente quanto negativamente), il nostro presente.
Giudizi e opinioni altrui interiorizzati – se negativi – possono portare a vivere un atteggiamento costantemente giudicante verso sé stessi, che induce a svalutarsi e svilire scelte e modi di essere.
Questo si traduce nel “vivere con il freno a mano”, bloccati da sensi di colpa, paura, vergogna e senso di inadeguatezza, che trovano terreno fertile nell’insicurezza e scarsa fiducia nelle proprie capacità, accompagnati dall’eco di frasi quali:
– Non sei capace
– Sbagli sempre
– Potevi fare meglio / di più
– Tuo fratello / sorella è meglio di te
– Sei sempre il solito
– Parli troppo / poco
– Sei troppo grasso / magro
– Sei strano / a
COSA FARE? QUATTRO PASSI VERSO LA LIBERTA’
– EVITARE GIUDIZI AUTOSABOTANTI innanzitutto, quando parli di te in prima persona, evita di definirti in modo svalutante e riduttivo, utilizzando parole che tolgono valore a chi sei (“sbaglio sempre”, “non sono capace di fare nulla”), non serve a niente e, soprattutto, non lo meriti: si tratta di affermazioni dettate da scarsa fiducia e autostima, ma pronunciandole (magari anche in presenza di altri), dai loro forza e valore.
– DISTACCO E NEUTRALITA’ DAL GIUDIZIO ALTRUI: quando altri esprimono giudizi negativi su di te o su ciò che fai, vivi la cosa per quello che è: il parere di un’altra persona. Puoi ascoltare e prendere in considerazione quanto ti viene detto, senza scartare tutto a priori, ma non far dipendere il tuo stato emotivo dalle parole altrui, che spesso non sono altro che la proiezione di qualcosa che è loro e che non ha nulla a che vedere con te.
– RICONOSCERE I PROPRI SCHEMI AUTOLIMITANTI insicurezza, senso di inadeguatezza, scarsa conoscenza e considerazione delle tue potenzialità, paura del confronto con gli altri, ti rendono vulnerabile al giudizio esterno, generando una visione falsata e ristretta della realtà, spingendoti magari verso scelte e comportamenti che non ti appartengono.
Comincia quindi a chiederti:
– Voglio fare veramente questa cosa?
– Sto seguendo un mio desiderio oppure sto compiacendo il desiderio di qualcun altro?
Prendere atto a poco a poco di quanto le tue scelte e azioni sono realmente volute, oppure dettate dalla necessità di sentirti accettato, amato e riconosciuto, ti consente di vedere con quanta libertà vivi la tua vita e quindi muoverti di conseguenza.
– PRENDERE SANE DISTANZE DA SCHEMI E MECCANISMI LIMITANTI DEL PASSATO: vivere il presente tornando ripetutamente con il ricordo su esperienze disfunzionali e dolori del passato, alimenta il disagio e può riaprire ferite emozionali non risolte, che potrebbero invece essere viste, elaborate e integrate.
Se lasciar andare giudizi e condizionamenti risulta difficile, puoi scegliere di seguire un percorso strutturato ad hoc per te, mirato a riconoscere i tuoi schemi limitanti e rinforzare il tuo potere personale, potenziando la tua capacità di fare scelte più sane ed equilibrate.
Dal rispetto e accettazione di sé, è possibile creare un nuovo modo di “stare nella vita”, nella manifestazione piena di ciò che sei.
Senza paura.
Per informazioni sui Percorsi di Consapevolezza e Crescita personale contattare: info@paolatorti.com