Condizionamenti e Giudizio
Condizionamenti e Giudizio
“Ricorda una cosa fondamentale: se non elimini gli schemi mentali, se non ti de-strutturi, se non annulli il tuo condizionamento e ti de-condizioni, non conoscerai la realtà, ma solo interpretazioni. Quelle interpretazioni sono frutto della tua mente”. (Osho Rajneesh)

- Se faccio questa cosa, cosa penseranno di me?
- E se poi sbaglio? Cosa diranno?
- Se mostro la mia fragilità non mi vorranno più bene
- Non ho voglia di uscire e andare in quel locale, ma se non lo faccio gli amici ci rimarranno male e poi magari diranno in giro che sono strano/a
Il tempo che si impiega nel crogiolarsi in giudizi e condizionamenti risucchia e drena una quantità di energia enorme, di cui spesso non ce ne rendiamo conto, proprio perché impegnati nella gestione del disagio che provocano.
Pensate a quanta energia si disperde nell’autogiudicarsi, nel pronunciare sentenze e opinioni negative su noi stessi o quello che facciamo, magari anche su scelte che sentiamo fortemente essere giuste per noi ma, non essendolo per altri, le mettiamo in discussione, tradendo noi stessi. Questo tempo potrebbe invece essere impiegato in modo più sano e costruttivo, guardando con amorevolezza e accettazione chi siamo: persone in cammino, che talvolta inciampano, ma che possono superare giudizi e condizionamenti, compiendo scelte in armonia con sé stesse e il tempo presente.
In realtà, gran parte del giudizio che percepiamo all’esterno, nasce e trova terreno fertile dentro di noi, nella nostra mente: le persone infatti non trascorrono la vita a osservarci e giudicarci e comunque, anche se lo facessero, sarebbe qualcosa che riguarda loro: si tratterebbe infatti di un loro giudizio e punto di vista.
Naturalmente, l’impatto di giudizi e condizionamenti, ha una portata diversa a seconda del tipo di rapporto che abbiamo con la persona “giudicante”: genitori, partner, amici o conoscenti e, soprattutto, dalla forza del giudice che abita in noi.
IL GIUDICE DENTRO DI NOI
Nella voce del giudice interiore (Superego), sono presenti i condizionamenti (consigli, opinioni, giudizi e frasi fatte), che abbiamo ricevuto principalmente dai nostri genitori e successivamente da altre figure di autorità, quali ad esempio insegnati ed educatori, che nel corso del tempo hanno fatto parte della nostra vita sociale e relazionale e che continuano a condizionare (tanto positivamente quanto negativamente), il nostro presente.
Giudizi e opinioni altrui interiorizzati, se negativi, portano a vivere un atteggiamento costantemente giudicante con sé stessi, che induce a svalutarsi e svilire le proprie scelte e modi di essere, spingendo a vivere ciò che non si è.
Questo si traduce nel viversi con “il freno a mano”, bloccati da sensi di colpa, paura, vergogna e senso di inadeguatezza, che trovano terreno fertile nell’insicurezza e scarsa fiducia nelle proprie capacità e che ci accompagnano con l’eco di frasi quali:
- Non sei capace
- Sbagli sempre
- Potevi fare meglio / di più
- Tuo fratello / sorella è meglio di te
- Sei sempre il solito
- Parli troppo / poco
- Sei troppo grasso / magro
- Sei strano / a
In estrema sintesi, giudizi e condizionamenti ci portano a vivere una vita poco nostra.
COSA FARE? CINQUE PASSI VERSO LA LIBERTA’
EVITARE GIUDIZI NEGATIVI E AUTOSABOTANTI NELLA COMUNICAZIONE CON NOI STESSI: innanzitutto, evitiamo di “buttarci addosso” giudizi svalutanti quando parliamo in prima persona: nel definirci non utilizziamo termini che tolgono valore a chi siamo (“sbaglio sempre”, “non sono capace di fare nulla”..). Non serve a niente e, soprattutto, non lo meritiamo: si tratta di affermazioni senza fondamento e dettate da scarsa fiducia e autostima, ma pronunciandole (magari anche in presenza di altri), le alimentiamo dando loro forza e valore.
DISTACCO E NEUTRALITÀ DAL GIUDIZIO ALTRUI: quando altri esprimono giudizi su di noi o su quello che facciamo, viviamo la cosa per quello che è: il parere di un’altra persona. Prendiamo in considerazione quanto ci viene detto, non scartiamo tutto a priori, ma non facciamo dipendere chi siamo e come ci sentiamo dalle parole di altri, che spesso non sono altro che la proiezione di qualcosa che è loro e che non ha nulla a che vedere con noi
OSSERVARE E RICONOSCERE SCHEMI E COMPORTAMENTI AUTOLIMITANTI: insicurezza, senso di inadeguatezza, scarsa conoscenza e considerazione delle proprie potenzialità, paura del confronto con gli altri, rendono vulnerabili al giudizio esterno, generando una visione falsata e ristretta della realtà e spingendo verso scelte e comportamenti che non ci appartengono.
Cominciare quindi a chiedersi:
- Voglio fare veramente questa cosa?
- Sto seguendo un mio desiderio oppure sto compiacendo il desiderio di qualcun altro?
Prendere atto a poco a poco di quanto le proprie scelte e azioni sono realmente volute, oppure dettate dalla necessità di sentirsi accettati, amati e riconosciuti, permette di vedere con quanta libertà viviamo la nostra vita e quindi muoverci di conseguenza, cominciando a destrutturare comportamenti e schemi mentali dannosi.
PRENDERE LE DISTANZE DA MECCANISMI E MODELLI AUTOLIMITANTI DEL PASSATO: vivere il presente tornando ripetutamente con il ricordo su comportamenti ed esperienze disfunzionali passati, alimenta il disagio e può riaprire ferite emozionali non risolte, che andrebbero invece integrate.
Se lasciar andare giudizi e condizionamenti risulta difficoltoso, è consigliabile seguire un percorso mirato a riconoscere e destrutturare i propri comportamenti autolimitanti. Il counseling, attraverso lo strumento del dialogo e tecniche mirate, agevola il riconoscimento e il rinforzo di potenzialità, risorse e talenti individuali, potenziando la capacità di fare scelte più sane ed equilibrate, nel rispetto di sé stessi.
E dal rispetto e accettazione di sé, è possibile creare un nuovo modo di “stare nella vita”, nella manifestazione piena di ciò che siamo.
Senza paura.
UN AIUTO DALLE ESSENZE FLOREALI AUSTRALIANE
MINT BUSH (Prostanthera striatiflora)

Arbusto sempreverde, cresce isolato, nelle regioni rocciose dell’Australia centrale. Ha foglie piccole e molto aromatiche, ricche di un olio essenziale dalle spiccate proprietà antisettiche. Gli aborigeni utilizzavano questa pianta per inalazioni di vapore e lozioni curative.
I fiori sono bianchi, con striature porpora nella gola e due macchie giallo-oro alla base.
L’essenza è stata preparata nella sacra Valle dei Venti, tra i monti Olga (Katajuta) ed è consigliata per lasciar andare convinzioni vecchie e non più utili, apportando calma e serenità, favorendo così chiarezza mentale.
Viene consigliata nei periodi “di sovraccarico”, nei quali si ha la sensazione di essere messi alla prova oltre i propri limiti e ci si sente confusi e disorientati rispetto a scelte che si vogliono o devono compiere.
L’essenza viene utilizzata spesso insieme a Bottlebrush, per affrontare con maggior chiarezza e lucidità, nuove fasi di vita e cambiamenti.
STURT DESERT ROSE (Gossypium sturtianum)

Questa pianta rappresenta dal 1961 l’emblema floreale del Territorio del Nord dell’Australia. E’ un arbusto che cresce in zone aride, lungo argini pietrosi di letti di torrenti asciutti. I fiori ricordano molto quelli dell’ibisco e sono di color malva.
La personalità Sturt Desert Rose ha un notevole senso del dovere e dell’obbligo ed è molto influenzabile dal giudizio altrui. Spesso vive un profondo senso di inadeguatezza,poiché tende a porsi obiettivi molto (troppo) ambiti.
Sturt desert rose è considerata l’essenza della fedeltà a sé stessi e della libertà dall’influsso di giudizi esterni. Indicata in presenza di sensi di colpa e inadeguatezza che hanno ripercussioni sulla stima di sé, in conseguenza di azioni del passato, al rammarico per azioni commesse e per le quali si continua a nutrire rimpianto.
Viene abbinata a Five Corners come rinforzo per favorire il ripristino dell’autostima. La differenza tra i due rimedi è che mentre Five Corners è indicato in presenza di bassa autostima e considerazione di sé in generale, Sturt Desert Rose è rivolto a coloro che vivono questi stati d’animo a causa di esperienze vissute in passato e rispetto alle quali provano ancora turbamento.
BOAB (Adansonia gibbosa)

E’ ilbaobab australiano. Cresce nelle pianure dell’Australia occidentale in presenza di abbondanti precipitazioni e in zone rocciose. La fioritura avviene da novembre a febbraio.
Nella cultura popolare viene definito ‘albero bottiglia’ per il contenuto di acqua all’interno del tronco; da sempre l’acqua simboleggia la sfera delle emozioni, in questo caso considerate conservate nell’”albero familiare” sul quale agisce l’essenza.
Boab è considerato un ottimo supporto per la crescita personale e viene consigliato per liberarsi da schemi comportamentali rigidi e condizionamenti assorbiti dall’esterno (famiglia, contesti educativi e sociali).
Nelle tradizioni aborigene, quando una donna stava per dare alla luce un bimbo nel periodo della fioritura di Boab, la tribù raccoglieva i suoi fiori e la donna scavava una buca lontano dalla zona abitata, rivestendola con questi fiori e trasformandola in una culla sulla quale partoriva poi il nuovo nato: a livello simbolico il rito rappresenta una forma di amore e profondo rispetto nell’accogliere il neonato libero da schemi generazionali e familiari, donandogli l’augurio di esprimere se stesso in piena libertà.
FIVE CORNERS (Styphelia triflora)

La pianta cresce in tutto il territorio australiano. Le sue foglie di scendono lungo il fusto e hanno una forma piatta e appuntita, i fiori sono di un bellissimo e particolare rosa intenso. Il nome (cinque angoli), deriva dalla forma del frutto, che ha forma pentagonale.
L’essenza correlata all’autostima e all’accettazione di sé, al riconoscimento del proprio valore e della propria bellezza (interiore ed esteriore) e per contrastare tutte le forme e i meccanismi di autosabotaggio, che inconsciamente si pongono in essere.
Apporta vitalità, rinnovata energia e piacere di vivere in armonia con ciò che si è, riconoscendo la propria unicità e bellezza.
DOG ROSE (Bauera rubioides)

Arbusto folto, può raggiungere anche i 2 metri di altezza, cresce in prossimità di acqua, formando talvolta dei fitti boschetti, su pareti rocciose e zone umide. Cresce in tutta l’Australia, ad eccezione della parte occidentale e del Territorio del Nord. Fiorisce da fine primavera fino all’estate, i fiori a sei petali sono di color rosa acceso o sfumato fino al bianco con la caratteristica di essere pendenti verso il basso, quasi a ricordare la postura cadente di persone paurose e con bassa energia.
L’essenza è indicata per tutte le forme di paure (generiche e specifiche), mancanza di fiducia, difficoltà a sentirsi a proprio agio con gli altri, paura del confronto e del giudizio, insicurezza e senso di inadeguatezza.
Rimedio utile anche per l’insonnia e per coloro che sono facilmente impressionabili.
Le essenze vanno assunte in diluizioni opportunamente preparate
7 gocce la mattina e 7 gocce la sera
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