CAMBIAMENTO E RINASCITA: TRA LUCE E OSCURITA’

Amo molto questa immagine. lo stesso luogo, lo stesso ruscello: da un lato la luce del giorno e i colori dell’estate, dall’altro le ombre della notte e l’atmosfera dell’inverno. Un po’ come avviene dentro di noi, a momenti di gioia, stupore e serenità si alternano stati d’animo meno piacevoli, che magari portano a rimettere tutto in discussione, anche le nostre scelte.

E’ frequente vivere un’alternanza emotiva durante fasi di cambiamento e transizione, in particolare quando sentiamo una forte e sana spinta verso un cambiamento di vita ma la paura, i condizionamenti e il timore del giudizio altrui paralizzano le intenzioni, impedendo il primo passo in una nuova direzione.

Questo accade non soltanto in seguito a cambiamenti causati da fattori esterni, ma anche e soprattutto in presenza di quella spinta che nasce dall’interno e che invita ad andare in una nuova direzione: verso qualcosa che riconosci e senti essere più in sintonia con te e il tuo modo di essere.

Accade quando ci si rende conto di vivere o meglio “stare” in una vita poco propria e molto di altro: di quello che il contesto personale, lavorativo e sociale chiedono di essere e l’idea di mettere in moto un cambiamento spaventa e frena: perché messa subito in discussione dalla mente razionale e/o dal timore del giudizio altrui.

Certo, un cambiamento, anche se fortemente voluto, può rappresentare una destrutturazione di quello che sei stato finora e comportare una riorganizzazione di molti aspetti della tua vita, è quindi umano e comprensibile che si affaccino nell’anima dubbi e senso di disorientamento.

Diverso è permettere a dubbi e paure di bloccarti.

Questo accade quando non sei pienamente consapevole delle tue potenzialità e risorse interiori o hai perso col tempo l’attitudine e capacità di esercitarle.

Ogni cambiamento che si presenta nella vita, che dipenda o meno da una scelta personale, dona a ognuno la possibilità di sperimentarsi a 360 gradi, mettendo in gioco i propri talenti e risorse, intuito e capacità di problem solving, attitudini che magari sei abituato a mettere in campo in contesti esterni, ma non con te o in qualcosa di tuo.

Lo sai. Ma la paura te lo fa dimenticare.

Allora cosa è consigliabile fare, o non fare, per vivere questo momento senza entrare nell’immobilità e nel circolo vizioso del rimuginare-rimandare, ma neanche buttarsi a capofitto in qualcosa di ignoto, cavalcando alla cieca l’onda emotiva della ribellione?

CAMBIARE PROSPETTIVA GRAZIE ALLA PAURA

Intanto cominciamo col definirla: la paura è uno stato emotivo di apprensione e avversione che si verifica in presenza o vicinanza di un pericolo, reale o presunto.

Prova a viverla e attraversarla ancorandoti al momento presente e cambiando prospettiva.

INCONTRARE LA PAURA NELLA NEUTRALITA’

Neutralità vuol dire non farsi travolgere da stati d’animo ed emozioni che fanno da deterrente al cambiamento e farseli alleati: guardare incertezze, paure e dubbi che si affacciano, per quello che sono: stati d’animo del momento. Punto. Sentire la paura non vuol dire “essere la paura”, significa che in questo momento in te è presente un’emozione che forse si ti destabilizza, ma che puoi anche accogliere come una risorsa: se infatti la paura da un lato rallenta i tuoi passi, facendoti temporeggiare, dall’altro ti offre uno spazio di tempo più esteso, che puoi sfruttare per guardare meglio dentro di te e analizzare meglio il cambiamento che vuoi mettere in atto, cogliendo aspetti che non avevo considerato.

Sta a te la scelta di “come” e “se” impiegare in modo funzionale il “tempo in più” della paura.

Andare verso un nuovo progetto di vita, non significa andare contro qualcosa o qualcuno, ma avvicinarti a te stesso e a ciò che sei ora. Ricordalo quando il giudizio e il condizionamento esterno si affacciano dentro o intorno a te.

Focalizzati quindi sulle ragioni reali, autentiche, che ti spingono in una determinata direzione, valutando obiettivamente se il cambiamento che vuoi mettere in atto è realistico e orientato a vivere concretamente te e le tue capacità, oppure è mosso da reazioni del momento, scarsa obiettività e quindi poca possibilità di attuazione o successo.

Le fasi di preludio ai cambiamenti rappresentano anche un ottimo momento per riconciliarci con quella parte di noi che smania per avere tutto sotto controllo, quando sappiamo benissimo che non abbiamo il controllo di niente e che tutto, da un momento all’altro può cambiare.

Guardare la tua scelta con neutralità, ti consentirà in ogni caso di vederla più chiaramente per quello che è: se realmente ti appartiene, ti sentirai rassicurato nel tuo intento, in caso contrario potrai riconsiderare la cosa e, se lo riterrai, lasciarla andare.

In entrambi i casi la scelta sarà fatta da te. Non dalla tua paura.

INCONTRARSI NEL SILENZIO, ASCOLTANDO ANCHE IL CORPO

Davanti a una scelta che riguarda te e la tua vita, dai spazio in primis alla tua voce interiore.

Ricevere tanti input e consigli in questa fase, può creare caos, dubbi inutili e ansia, come ascoltare le voci di un coro disarmonico, che suona una musica, che non senti tua. Infatti non lo è.

Quindi prima ascoltati e poi, se ritieni, chiedi uno o più pareri esterni, ma in un secondo momento.

Far germinare – e non rimuginare – la tua idea, vuol dire darle fiducia, donandole lo spazio per crescere, senza soffocarla e non guardarla o giudicarla soltanto con l’occhio della mente razionale, che è senz’altro utile, ma può essere limitante, ma prova asentirlaanche con il cuore e a livello fisico, utilizzando il corpo come strumento di lettura.

Da uno spazio di neutralità, prova quindi a chiederti:

  • Che cosa sento, a livello fisico, quando sono calato nella realtà che vivo ora?
  • Ci sono disagi, tensioni a livello muscolare, magari nella zona dello stomaco o del petto, che si presentano solo in determinate situazioni?
  • Cosa sento a livello corporeo, quando mi vedo o immagino nella scelta che vorrei seguire?
  • E quando  vivo i miei “spazi per me” o esprimo nel concreto il mio lato creativo?

Possono sembrare domande banali, che magari già ti fai, ma prova ad ascoltare se anche il corpo ha qualcosa da dirti in merito, riflettendo poi sui possibili segnali che arrivano.

La mente può mentire – il corpo no e può donarti una chiave di lettura in più. Solo tua e personale. Prova a prendere familiarità con questo tipo di ascolto.  E vedi cosa accade.

USCIRE A TAPPE DALLA ZONA CONFORT

La tua predisposizione interna è determinante per la realizzazione del cambiamento che desideri mettere in atto.

Nei momenti di incertezza prova a rivolgerti queste domande e risponditi con sincerità:

  • Quali rischi reali e quali conseguenze – non ingigantite o falsate dalla paura – comporta la mia scelta?
  • Quali sono le ripercussioni in termini reali e di benessere psicofisico che comporta rimanere dove sono?

UNO SPECCHIO DAL PASSATO

Puoi essere di aiuto anche tornare in un posto che senti tuo e che per te riveste un significato particolare, specifico e profondo, dove magari non vai da tempo.

Può essere un luogo della tua infanzia, oppure un ambiente che ha fatto da sfondo a uno o più momenti per te significativi.

Fare questo ti ricorda chi e come eri, permettendoti di vedere meglio chi sei ora e valutare se i tuoi passi sono diretti verso qualcosa di realmente tuo e se la strada che stai percorrendo è veramente quella che ti rispecchia e fa per te.

CAMMINA VERSO DI TE

Staccati dai pensieri fissi dedicandoti spazi, anche brevi, ma soltanto tuoi. Meglio se quotidiani.

Momenti nei quali sei raggiungibile soltanto da te.

Cellulare spento quindi, non silenziato. Spento!

In questo modo comunichi un segnale importante, non soltanto all’esterno, ma soprattutto al tuo interno: ovvero che puoi permetterti di “non esserci sempre” e il mondo non crollerà per questo.

La pratica di consapevolezza Mindfulness rappresenta un prezioso aiuto in tal senso e può esserlo anche trasformare un momento specifico del tuo quotidiano in un “rito”: un appuntamento nuovo e imprescindibile con te.

In questi spazi potrai anche dare l’opportunità al tuo lato creativo di esprimersi e manifestarsi, facendo qualcosa che ti appassiona e che magari hai accantonato: un hobby, uno sport che ti piace, qualcosa che ti fa stare bene “dentro” e ti porta verso il tuo centro, spostandoti dal pensiero fisso delle tue paure.

Un passo alla volta, ascoltandoti, forse scoprirai che è arrivato il momento di fare un passo verso di Te. Proprio ora.

Felice 2023 di Consapevolezza e Rinascita,

Paola

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